Il progetto formativo

Il progetto formativo individuale

Il progetto formativo individuale è la “carta d’identità” del tirocinio. È sottoscritto dai rappresentanti legali, o dai loro delegati, del soggetto promotore e del soggetto ospitante e dal/dalla tirocinante (o da chi ne ha la rappresentanza legale, qualora il/la tirocinante sia minorenne) e contiene gli elementi descrittivi del tirocinio (le attività, gli obiettivi e le modalità di svolgimento, la durata con l’indicazione delle ore giornaliere e settimanali in coerenza con il contratto collettivo applicato dal soggetto ospitante e l’importo mensile lordo dell’indennità di partecipazione, le garanzie assicurative e le attività previste come oggetto del tirocinio con riferimento alle aree di attività contenute nell’ambito della classificazione dei Settori Economico Professionali).

Le attività indicate nel progetto formativo individuale costituiscono la base per tracciare, anche in itinere, l’esperienza di tirocinio mediante la raccolta di evidenze documentali nel Dossier individuale.

Il progetto formativo individuale costituisce uno strumento fondamentale per una corretta impostazione e realizzazione del tirocinio, poiché attraverso di esso è possibile formalizzare il percorso lungo il quale il tirocinante potrà acquisire competenze professionalizzanti (di tipo sia tecnico-specialistico, sia strategico-trasversale) funzionali alla sua occupabilità sul mercato del lavoro, anche in chiave auto-orientativa.

In linea con le disposizioni regionali, ogni progetto formativo individuale deve contenere i seguenti elementi minimi:

  • anagrafica tirocinante, con indicazione della tipologia di destinatario in cui rientra, sulla base delle definizioni di tirocinio di cui ai paragrafi 1 e 4 degli Indirizzi regionali;
  • anagrafica soggetto promotore;
  • anagrafica soggetto ospitante, comprensivo del settore di attività economica ATECO;
  • estremi della convenzione di riferimento e indicazione della disciplina regionale applicata al tirocinio;
  • esplicitazione della tipologia di tirocinio;
  • esplicitazione del CCNL applicato dall’azienda ospitante;
  • indicazione del numero di “risorse umane” (come definite dagli Indirizzi regionali) presenti nella sede operativa di svolgimento del tirocinio alla data di attivazione dello stesso, con esplicitazione del numero dei tirocini attivi nella sede operativa di svolgimento del tirocinio alla data di attivazione dello stesso;
  • indicazione del numero di tirocini “attivati in deroga”, sulla base di quanto previsto al paragrafo 3.2 degli Indirizzi regionali;
  • anagrafica tutor soggetto promotore, con indicazione del titolo di studio (questa figura riveste rilevanti responsabilità, tanto più quando si tratta di tirocini curriculari nei quali il tutoraggio è solitamente affidato ai docenti da cui dipende il riconoscimento dell’esperienza di tirocinio in termini di “crediti formativi”. Il tutor del soggetto promotore ha il compito di assicurare la valenza formativa del tirocinio, di preparare il/la tirocinante, di monitorare durante l’esperienza le attività svolte e l’inserimento del giovane, di raccogliere e sintetizzare i risultati);
  • anagrafica tutor soggetto ospitante, con indicazione delle esperienze e competenze professionali possedute e del numero di tirocinanti che accompagna ad avvio del nuovo tirocinio (è opportuno che la persona incaricata assicuri la sua presenza costante per tutta la durata del tirocinio, garantendo la supervisione e il controllo delle attività svolte dal tirocinante);
  • importo indennità di partecipazione mensile, se dovuta o prevista, nel rispetto delle indicazioni degli Indirizzi regionali;
  • dati di tirocinio:
    • dati identificativi delle coperture assicurative, posizione INAIL – Società assicuratrice e numero polizza Responsabilità Civile;
    • data di inizio e fine e durata in mesi (la durata del tirocinio non è standard, ma deve essere determinata, nel rispetto dei tempi stabiliti dalla normativa, in base al contenuto e alle attività inserite nel progetto formativo. Va inoltre verificato se la normativa prevede la possibilità di prorogare la data di conclusione del tirocinio. A fronte di termini rigidamente prefissati, è necessario assicurarsi, nel corso del tirocinio, il raggiungimento di risultati concreti, per non lasciare al giovane l’impressione di una ridotta utilità dell’esperienza);
    • orario di svolgimento giornaliero, con eventuale articolazione tra le diverse sedi;
    • ambito aziendale di inserimento (tutte le aree o reparti possono essere adatti allo svolgimento del tirocinio; si consiglia, tuttavia, di non promuovere inserimenti nei reparti in cui le condizioni di sicurezza richiedono una lunga esperienza);
    • descrizione delle attività oggetto del tirocinio (il tirocinio può essere dedicato allo svolgimento di ricerche, analisi e realizzazioni specifiche, soprattutto in caso di esperienze che coinvolgono gli studenti universitari o neo-laureati; oppure all’apprendimento di tecniche specifiche, in caso di studenti della formazione professionale o della scuola superiore che maturano un’esperienza di alternanza scuola-lavoro);
    • obiettivi formativi e di orientamento (nel progetto formativo vanno descritti gli obiettivi perseguiti, in termini di competenze, con riferimento al QRSP e alla classificazione nazionale delle professioni ISTAT);
    • modalità di accertamento degli apprendimenti, se previste;
  • obblighi del/della tirocinante.

 

Un progetto formativo di qualità risponde a precisi requisiti in termini di processi e di risultati di apprendimento.

Ai fini di una buona progettazione del tirocinio è fondamentale saper individuare in modo chiaro, realistico e misurabile l’insieme delle competenze che si potranno sviluppare nel corso dell’esperienza.

In tal senso, è opportuno adottare un approccio progettuale “per competenze”.