La selezione del/della tirocinante

L’azienda che si trova a dover selezionare un/una tirocinante da inserire all’interno della propria struttura può attivarsi direttamente per il reclutamento dei candidati in vari modi:

  • può pubblicare la posizione di tirocinio sui propri canali di comunicazione digitali (sezione “Lavora con voi” del sito aziendale, account aziendali nei social network, altri canali on-line di intermediazione etc.)
  • può rivolgersi:
    • agli Uffici Stage-Placement o Career Office delle università;
    • agli Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado o ai Centri regionali IeFP (Istruzione e Formazione Professionale);
    • alle strutture, pubbliche o private (Sportelli Stage privati, Centri per l’Impiego, Sportelli AFOL provinciali, Agenzie per il Lavoro etc.), abilitate a svolgere la funzione di soggetto promotore di tirocini e in possesso di banche dati di possibili candidati.

I criteri generalmente seguiti nella selezione del/della tirocinante:

  • tendono, da un lato, ad assicurare l’idoneità al tipo di progetto concordato, cioè che la persona disponga di una formazione coerente con gli obiettivi definiti nel progetto;
  • dall’altro lato, rispondono ad aspetti più pratici che vanno dall’interesse personale per i contenuti del progetto e per il tipo di azienda, alla vicinanza tra il domicilio e la sede dell’azienda, ad altri aspetti organizzativi e logistici.

L’azienda riceve le candidature attraverso la presentazione di curriculum vitae, spesso corredati da lettere di motivazione. Una volta effettuata la prima “scrematura”, l’azienda selezionerà una rosa di possibili candidati al tirocinio che saranno chiamati a svolgere un accurato colloquio, volto a mettere in luce esperienze già compiute, motivazioni e attitudini del/della giovane candidato/a.

Il colloquio serve, inoltre, a verificare la “storia” del/della candidato/a, in particolare la carriera negli studi e (se studente o diplomato) e lo svolgimento di lavori o tirocini precedenti. Queste informazioni sono fondamentali per determinare la tipologia di tirocinio applicabile (se curriculare o extracurriculare) e, soprattutto, per rispettare i limiti e i divieti fissati dalla disciplina regionale in materia di tirocini vigente in Lombardia.

 

Un consiglio all’azienda per la selezione di tirocinanti laureandi o laureati

In fase di selezione di potenziali tirocinanti laureandi o laureati è opportuno tenere in considerazione non solo il corso di studi frequentato dal/dalla candidato/a ma anche la cosiddetta classe di laurea a cui il corso appartiene.
Le università possono infatti scegliere liberamente le denominazioni dei corsi di laurea; perciò comparando l’offerta di più atenei, corsi di laurea molto diversi tra loro potrebbero avere denominazioni analoghe e, viceversa, corsi molto simili tra loro potrebbero essere chiamati in maniera differente.
La classe di appartenenza costituisce invece la vera “carta di identità” del corso di studi, poiché ne identifica i contenuti minimi di base e gli obiettivi formativi, cioè ciò che il laureato “dovrà sapere” e ciò che “saprà fare”.
Per fare un esempio, le lauree che riportano nella loro denominazione il termine “marketing” potrebbero appartenere: alla classe L18 – Economia e gestione aziendale (in questo caso il corso di studio avrà un taglio più economico e con presenza di insegnamenti di tipo quantitativo); oppure alla classe L-20 Scienze della Comunicazione (in questo caso il corso di studi sarà più focalizzato sulle tecniche di comunicazione e con un piano di studio più “umanistico”).