Il tirocinio aiuta le persone – in particolare, i giovani – a capire come applicare le nozioni teoriche apprese durante gli studi e a prendere coscienza degli aspetti organizzativi che caratterizzano i luoghi di lavoro.
In tal senso, il tirocinio ha finalità prevalentemente orientative, poiché accompagna verso una “alfabetizzazione lavorativa” e favorisce scelte professionali coerenti rispetto al proprio patrimonio di risorse.
Tutto ciò determina:
- l’arricchimento del percorso formativo dei singoli tirocinanti (se ancora studenti, siano essi/esse scolastici o universitari);
- una migliore programmazione dei contenuti dei percorsi formativi;
- l’aumento delle occasioni di orientamento;
- il rafforzamento del sistema scolastico-universitario come “vivaio” di capitale umano a elevata qualificazione.
Il tirocinio, però, non è vantaggioso solo per i giovani che si cimentano con questo strumento di “contatto”. Infatti, ospitando uno o più tirocinanti (il numero è stabilito dalla legge), un’impresa può:
- formare, secondo le proprie esigenze un giovane da inserire nell’organizzazione, avendo la possibilità di conoscerlo e di valutarlo professionalmente;
- fare una preselezione delle risorse umane, creandosi un archivio di possibili candidati, valutati non solo in base al bagaglio di conoscenze da cv, ma anche in relazione alle abilità pratico-operative, alle caratteristiche caratteriali e attitudinali, alle capacità relazionali e intellettive, all’autonomia nel lavoro etc.;
- incamerare innovazione, disporre di “risorse creative” e raccogliere stimoli nuovi elaborati da giovani, spesso ancora inseriti nel percorso formativo;
- svolgere attività che generalmente vengono rimandate per mancanza di tempo e di risorse (come progetti di ricerca o di marketing, creazione di archivi e banche dati etc.);
- ottenere un ritorno di immagine, legando il proprio nome ad attività a elevato valore sociale.
La finalità del tirocinio non risiede, però, solo nella possibilità di ottenere vantaggi per i soggetti interessati. Si tratta, in verità, di una pratica che adempie una mission “collettiva” e più sociale: ospitando tirocinanti al proprio interno, infatti, le imprese contribuiscono alla modernizzazione del sistema educativo (si pensi, in particolare, ai progetti di alternanza scuola-lavoro) e a contribuire ai processi di transizione al mondo del lavoro delle generazioni più giovani.